Oggi faccio una protesta formale per tutte le recensioni fatte dalle blogger sui libri. Non vi rendete conto che così facendo è come se mangiaste una fetta di torta davanti ad una persona a dieta o se fumaste vicino a chi cerca di smettere. E si, questa sera devo ammettere il mio vizio, la mia dipendenza come ad una seduta anonima: “Mi chiamo Caterina e sono shopping-libro dipendente”.
Tranquille non stavo criticando le vostre recensioni, anzi, ho scoperto un sacco di bellissimi libri grazie a queste iniziative ma sta faccenda di acquistare online, trovi sempre tutto, paghi con la carta, non ti devi alzare nemmeno dalla sedia se non per aprire la porta al corriere espresso che ti consegna il pacchetto spedito per altro gratuitamente… e poi tutte queste belle pagine, i milioni di libri scritti che non ti basterebbe una vita intera per leggere… come resistere!?!
Infatti non resisto. Al momento ho decine di libri sugli scaffali della mia libreria che sono in attesa di essere letti in un momento ancora non meglio definito. Come ho scritto l’altra sera il tempo che posso dedicare alle mie cose è sempre poco e soprattutto esclusivamente notturno e deve essere diviso anche con le incombenze domestiche nel periodo di vacanze dalla scuola. Così tra un post da scrivere, blog da leggere e varie attività manuali per leggere non ho mai un momento. Ci sono addirittura molti libri in corso d’opera da tempo: li comincio, non ho tempo di finirli e poi ne comincio un altro sull’onda di qualche nuovo entusiasmo. Il record va a David Copperfield di Charles Dickens che ho iniziato a leggere prima di sposarmi (quast’anno sono sei anni), ne avrò letto circa una terzo prendendolo in mano ogni tanto… però sono quasi mille pagine… sono perdonata?!?
Gli altri testi a metà sono invece di recente acquisizione: due testi di Rudolf Steiner (più un’altra decina da cominciare – devo prepararmi bene per l’inizio della scuola), Amarli senza se e senza ma di Alfie Khon, Figli vegetariani del pediatra Luciano Proietti, un manuale sullo yoga e un romanzo Indian Takeaway di Hardeep Singh Kohli. Così a spanne direi che tra questi libri, quelli di pedagogia steineriana e altri romanzi ne avrò una trentina che mi osservano ogni volta che attraverso il corridoio. Senza parlare della dozzina inserita nella lista dei desideri che ho su IBS (se volete farmi un regalo!).
Se devo essere ancora più sincera ho un’altra dipendenza, i gomitoli di lana. Ne prendo a quintali, gli ultimi la settimana scorsa, e poi non mi concentro mai su un bel lavoro a maglia dall’inizio alla fine. Ma questa volta la lana l’ha scelta la tata per farsi fare un maglione per andare alla scuola dei grandi. E ho già iniziato… speriamo bene!
(le decine di scatole di tisane che ho in cucina le devo considerare anche una dipendenza?!?)